È un dato di fatto le nuove generazioni sono più inclini a fondere il lavoro e tempo libero, questa tendenza, è evidenziata nei millennials verso i viaggi detti “bleisure” non gravando però sui datori di lavoro.
Recenti ricerche mettono in evidenza che in viaggio di lavoro, un millennials spende più denaro rispetto ai loro colleghi di generazioni X e del baby boomer.
Vale la pena considerare come questa tendenza potrebbe essere un’opportunità piuttosto che una minaccia per le casse aziendali.
Un sondaggio di Expedia ha dice che il 37% dei viaggiatori d’affari dai 18 ai 30 anni spende più sul servizio in camera quando sono le loro aziende a pagare, rispetto al solo 21% dei viaggiatori d’affari nel 46-65enni.
Durante i loro viaggi di lavoro, se possono guadagnare punti fedeltà, i millennials scelgono il loro hotel o compagnia aerea preferiti, anche se sono disponibili opzioni più economiche. I Millennial infine, pagano il 13% in più sui biglietti aerei degli altri viaggiatori non business.
Ma contrariamente a ciò esposto e che i numeri potrebbero suggerire, i giovani business traveler sono dei cacciatori di offerte alla ricerca del prezzo minore con il miglior confort.
In altre parole, i millennials privilegiano il valore e le esperienze del viaggio, portando questa mentalità al business travel.
Poiché hanno meno probabilità di avere responsabilità a casa, i millennials possono avvicinarsi al business travel come esperienza di stile di vita, ovvero essere ottimi ambasciatori del concetto di “bleisure”
A differenza della generazione X e dei viaggiatori di affari del boom che odiano viaggiare lasciando casa e famiglia, i nati tra i primi anni ’80 e i primi anni 2000 sono ancora molto meno legati e con in più la voglia di raccontare il luogo visitato.
Per esempio: un giovane viaggiatore di affari preferisce prenotare un albergo a 40 minuti dalla sua città di destinazione, in una località sciistica per approfittare dei momenti liberi. O vuole stare vicino alla sua palestra preferita (cercando i servizi vicini sul web).
Il Bleisure va al di là di della finalità del viaggio stesso. Ad esempio, i viaggiatori millennials utilizzano i social network (come Tripadvisor o Tinder) per chiedere consigli di viaggio da parte dei “local”, ovvero degli abitanti locali e trovare opportunità per socializzare.
La dimensione sociale dei viaggi è così importante per i millennials che le grandi catene alberghiere stanno ridisegnando le proprie proprietà per soddisfare le esigenze sviluppando nuovi concetti alberghieri incentrati sui viaggiatori più giovani. (Es. Starwood con #Aloftlife, Marriot con #attheMoxy e Hilton con Canopy).
Questi hotel dispongono di un design interno elegante, Wi-Fi onnipresente, spazi dove socializzare, spazi comuni di lavoro e servizi creativi come noleggio gratuito di biciclette e attività per il tempo libero.
Se siete curiosi sul fenomeno “Bleisure”, sul mio blog, trovate un articolo di come ottimizzare in hotel il proprio tempo libero usufruendo dei servizi interni alberghieri, anche senza pernottare! A presto Silvia